I Cani sono l’ennesimo gruppo pop romano, o almeno così si definiscono.
E devo dire che ascoltandoli è proprio vero. Non è il pop americano, né la robaccia commerciale che mettono d’estate sulle spiagge di Rimini, è invece quella forma di pop rigorosamente self-made, ben amalgamato e decisamente “figo”. Con l’album “Il sorprendente album d’esordio de I Cani “ uscito nel 2011 , Niccolò Contessa e i musicisti della sua band (tra l’altro componenti effettivi degli Ancièn Regime, band electro pop italiana) lanciano sulla scena indie nostrana un lavoro stilisticamente semplice, ma complesso a livello di tematiche.
La parte musicale è poco curata: sintetizzatori dappertutto, chitarra quasi inesistente e sovrastata da suoni elettronici, tipica voce da venticinquenne alternativo mixata con grande maestria e intermezzi scontantissimi.
I testi esprimono un odio incommensurabile verso gli hipster, forniscono delle descrizioni azzeccatissime, lanciano critiche spudorate e lapidarie contro i pariolini. In 40 minuti viene riassunta la morale dei giovani alternativi del Ventunesimo secolo, che tanto dicono ma alla fine non fanno nulla. David Foster Wallace, American Appareil, Gogogo Airheart, Roma Nord, sono tutte colonne portanti dell’ “alternative people” di oggi, contro cui I Cani latrano senza contegno, in testi semplici, coincisi, ma veri.
Sono troppo mainstream per essere mainstream e troppo conformisti per essere anticonformisti ma, etica a parte, il loro album è un Manifesto Generazionale!
“Door selection” , un’ hit troppo indie per essere una vera hit…
Yuri D'Alessio