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Musica

La musica classica dell'Accademia degli Sfaccendati a Clinker

Giovedì, 19 Marzo 2015 13:45
Il jazz molto spesso incontra la musica classica, creando un connubio musicale perfetto. Ed è proprio di musica classica che abbiamo parlato durante la puntata di Clinker andata in onda mercoledì 18 marzo 2015. Per l'occasione è stata nostra ospite in studio Giovanna Manci, direttore artistico e soprano de I Concerti dell'Accademia degli Sfaccendati.
 
La stagione 2015 di questi concerti segna per la COOP ART di Roma il raggiungimento del traguardo di ben quarant'anni di organizzazione musicale qui ai Castelli Romani. Il ciclo primaverile è inizato l'8 marzo e finirà il 7 giugno in quel della suggestiva Sala Maestra di Palazzo Chigi di Ariccia. Per scoprire altro sull'Accademia e sui Concerti e se volete ascoltare un po' di musica classica, non vi resta che cliccare play sul podcast:
 
 
 
Cos'è l'Accademia degli Sfaccendati e perchè questo nome?
 
«Il nome prende spunto da questa storica accademia del 1672 che fu fondata dalla famiglia Chigi, più precisamente dal cardinale Flavio Chigi, per animare il Palazzo Chigi di Ariccia, per fare attività musicale. Ci fu consigliato il luogo proprio dall'architetto Francesco Petrucci, proprio per riportare in auge la tradizione del posto. Qui furono rappresentate due opere barocche, tra le quali "Il Tirinto" di Bernardo Pasquini, uno dei più importanti compositori della scuola romana. Fu un avvenimento importante all'ora. Quindi fummo favorevoli ad adottare questo nome particolare. "Sfaccendati" perché erano concerti dedicati a chi non era impegnato in faccende. Ovviamente chi era seduto ad ascoltare l'opera non faceva nulla, ma quelli che suonavano ed organizzavano erano molto impegnati (ride NdR). Nella biblioteca vaticana sono custoditi tutti i resoconti. Gli Sfaccendati quindi non siamo noi, ma il pubblico che in quel momento non ha faccende da sbrigare.»
 
Com'è la situazione del genere in Italia? Si dà abbastanza importanza alla musica classica nel nostro Paese?
 
«Siamo ancora ricordati come il Paese del bel canto, anche se poco facciamo per la musica e per il bel canto. Diciamo sempre che la cultura salverà l'Italia ma poi in pratica non si realizza molto spesso. Negli anni la qualità è andata un po' scemando e questo è stato un danno. Sono state accettate cose non di alto livello, spacciandole per cose di alto livello. La salvaguardia dei posti in cui si fa musica è importante. E poi di musica classica, ma proprio di musica in generale, non si parla più neanche nelle scuole. Negli anni passati la musica classica faceva parte della vita di tutti i giorni, i nostri nonni ascoltavano quello. Poi c'è stata l'apertura verso altri generi però non si è tenuto conto della storia. Sarebbe un peccato un mondo senza Gershwin ma anche un mondo senza Mozart. Se andiamo fino a Parigi per vedere la Gioconda o fino a Londra per vedere il Partenone perché non andare ad ascoltare l'opera a casa nostra che fa parte della nostra storia? Perchè non andare a teatro ed ascoltare un Trovatore? Perchè è difficile, spesso non si capisce il testo ad esempio. Ma se qualcuno si avvicina all'opera la potrebbe trovare affascinante. Noi facciamo lezioni-concerti ed incontri con i musicisti che possono aiutare in tutto ciò. Dopo i ragazzi dicono "è divertente". E certo che è divertente (ride NdR).»
 
Date ed eventi prossimi?
 
«Domenica 22 marzo abbiamo il secondo concerto di questa stagione 2015 con il Duo Pianistico Marco Schiavo e Sergio Marchegiani che faranno l'integrale dei Valzer e delle Danze ungheresi di Brahms. Poi l'appuntameno successivo è domenica 19 aprile faremo incontrare musica e cinema insieme a Claudio Brizzi. Proietteremo L’assassinat du Duc de Guise ed eseguiremo la musica dal vivo con Brizzi, con Giulio Giurato e con gli Archi del Conservatorio di Cosenza, abbiamo iniziato una collaborazione con i conservatori. Poi domenica 17 maggio Vincenzo Bolognese eseguirà l'integrale dei Capricci di Paganini e poi un concerto barocco il 7 giugno con la cantante Gemma Bertagnolli e gli Archi del Cherubino. Dal 27 settembre al 4 ottobre faremo un ciclo di concerti al Museo delle Navi Romane a Nemi dedicato agli strumenti "chimera" di proprietà di Claudio Brizzi, ad esempio l'harmonium del 1897: è l'unico esistente in Italia ed è tutelato come unico strumento musicale d'epoca qui. Questi strumenti sostituiscono l'orchestra. Ad esempio l'harmonium sostituisce i fiati. L'11 ottobre Roberto Prosseda suonerà il pedalpiano, due piani uno sopra l'altro di cui quello sotto viene usato come pedaliera dell'organo. Quest'estate invece sempre al Museo delle Navi Romane avremo Enrico Montesano con l'Istituzione Sinfonica Abruzzese che faranno un omaggio a Armando Trovajoli. Poi l'appuntamento con il jazz, l'omaggio a Glenn Miller con Gianni Oddi e la sua orchestra e come voce solista Simona Molinari.»
 
Scaletta della puntata:
  • George Gershwin - Rhapsody In Blue
  • Ramin Bahrami - Piano concerto n°1 (Bach)
  • Roberto Prosseda - Scene Infantili op. 15 "Il sogno" (Schumann)
  • Emil Gilels - Op. 10 n°1 (Brahms)
  • Mozart - 2° mov. Op. 20 
  • Brahms - Danza ungherese n° 1
  • Claudio Brizzi - 2° mov. Concerto per clarinetto e pianoforte (Mozart)
  • Brahms - Valzer n°15 op. 39