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In The grove #7: la spontaneità di Valentina Cesetti

Lunedì, 29 Giugno 2015 03:30

Valentina Cesetti, trent'anni e il primo album in uscita, giunge nel bosco di In The Grove in punta di piedi, ma la sua voce cattura l'attenzione di tutti. Insegnante di canto professionista, si circonda di quattro musicisti validissimi, a cui si appoggia senza alcun divismo. Racconta storie vere, spontanee, genuine.

 

Pausa caffè è il tuo album prossimo all'uscita. Vuoi svelarci qualcosa?

Sarà fisicamente disponibile dai primi di ottobre, il singolo che lo precede é già on line e si chiama l'altalena. Pausa caffè è un momento di riflessione, personale, in cui si ci si ferma, e si affrontano i propri pensieri. Nel disco analizzo l'amore, in tutte le sue forme, da quando ci s'innamora alla fine di una storia, passando per i rapporti a tre.

Scrivi te testi? quando scrivi, cosa t'ispira?

Si scrivo personalmente testi e musica dei miei brani. Questo album l'ho scritto in 4 mesi, in cui mi sono concentrata a capire ciò che volevo, da me stessa, senza riversare l'attenzione o la colpa sugli  altri. L'ispirazione arriva da qualunque cosa, una chiacchierata con una persona cara, un immagine, una situazione, un mio pezzo é nato dal suono incessante del clacson nel traffico. Sono le cose semplici, quelle vere, che mi colpiscono. Lascio i temi vaghi ed astratti ad altri.

Perché hai scelto proprio L'altalena per annunciare il tuo album?

É un brano che rappresenta appieno il disco. Si respira questo senso di instabilità, come il mio lanciarmi a capofitto in un progetto musicale indipendente. Sono in bilico, stiamo in bilico, credo fosse davvero il tema più azzeccato.

Che rapporto hai con questo brano?

Sono molto legata a L'altalena. Si parla di una storia d'amore finita, ma che ricordo con particolare affetto tutt'ora.

L'altalena, l'instabilità, é una spinta al continuo miglioramento artistico?

Si, tutti gli artisti sono un pò instabili, ma alla ricerca della stabilità. É proprio da questa ricerca che tentiamo di tirare fuori il massimo. D'altronde se non fossi così, se fossi più schematica, quadrata, arriverei poco al pubblico.

Sei per metà latino-americana, quanto c'è della cultura latina nella tua musica?

La mia musica risente di moltissime influenze, sicuramente anche la musica di mia madre (suona la chitarra, ndr) mi ha formata. La vivacità deriva sicuramente da lì.

I tuoi musicisti sono una cornice alla tua voce  o parte imprescindibile dei tuoi pezzi?

Sono una parte imprescindibile, ho voluto che dessero un contributo personale su tutti gli arrangiamenti dell'album. Hanno talento, è un bagaglio molto diverso dal mio, hanno arricchito il mio progetto.

Trent'anni, esordiente. Quanto coraggio ci vuole?

Tanto. Tanto, tanto. Spesso i miei colleghi sono più piccoli, perlomeno gli esordienti, ma credo che la musica cantautoriale necessiti di un esperienza tale da poter raccontare qualcosa. A vent'anni hai vissuto poco, ti sei posto pochi interrogativi, puoi raccontare poco, ne derivano temi acerbi.

Io lavoro con la musica da quando ho 16 anni, insegno tutt'ora canto e sono stata una corista di Sarabanda (programma Mediaset, ndr), ma solo oggi ho sentito il bisogno di dire la mia.

Cosa ti ha spinto a farlo?

Insegnare. Quello che mi hanno trasmesso i miei studenti é indescrivibile, mi seguono con passione e la coscienza. Io insegno con la gioia di trasmettere il mio amore per la musica, per arricchirli. Sono stati proprio loro a spronarmi, io mi sono buttata.

Niente nome d'arte. Come mai?

Avevo cercato un nome d'arte che richiamasse il mio nome di battesimo , ma non c'era nulla che mi piacesse. Quindi mi sono tenuta il mio nome reale, vero come le mie canzoni. Usare il mio nome e cognome mi ha anche consentito di continuare ad avere il seguito che mi ero costruita negli anni precedenti.

C'é un artista musicale, un pittore o uno scrittore che senti vicino a te?

Ravel per le dissonanze, Niccolò Fabi per i testi e il vecchio Delta Blues come matrice originaria. Adoro gli impressionisti, per le sensazioni che trasmettono, leggo storie, sopratutto di mitologia greca, impregnata di metafore, che uso anch'io molto.

 

www.valentinacesetti.reverbnation.com

www.facebook.com/ValentinaCesettiOfficial

 

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