Rompiamo un po il ghiaccio con la solita domanda di rito: come mai questo nome I Santi Bevitori e come nasce questo progetto?
Luca: I Santi Bevitori perché ci piace l’ossimoro, da una parte ha questa cosa gloriosa, l’alone della santità e dall’altra l’aspetto miserabile del bevitore e quindi ci piaceva. E poi ha questo retrogusto un po' alla spaghetti western che funziona. Il progetto nasce un paio di anni fa, siamo partiti come trio e ora siamo cinque, si è arricchito il suono e ci siamo conosciuti grazie a questo progetto e agli amici in comune.
Ascoltando il vostro EP mi sono venute in mente subito due domande: la prima è perché avete scelto di pubblicare un EP e quindi limitare il numero delle tracce presenti (in questo caso quattro)?
Lucio: un fattore importante è stato quello della promozione, quando fai una cosa autoprodotta devi guardare anche il lato economico, la registrazione costa, produrre un disco costa e questo è quello che succede quando vuoi fare tutto solo. Ma non è stata solo una scelta economica, è una sorta di nostro biglietto da visita ed in questo modo creiamo anche un po di suspense, è anche un modo per invitare a scoprire dell’altro proponendolo ai live.
La seconda domanda è sul titolo dell’album: Presto verremo alle mani; viviamo in questo mondo fatto di precarietà, una precarietà anche mentale, per esempio io sono una persona che si arrabbia moltissimo in auto quando mi fanno dei torti ed ho collegato il vostro titolo a questo. Questo nome è legato al momento storico che viviamo dove tutto è frenetico o c’è dell’altro?
Luca: riflette anche l’umore con cui abbiamo lavorato a questo ep. Il titolo in realtà è parte di un aneddoto accaduto in sala prove, dove per divergenze si è detto: “guarda, io e te presto verremo alle mani” e allora abbiamo pensato –Questo può essere benissimo il titolo dell’ep, secondo me funziona! Te la facevi molto più poetica vero?-
Io: Si!
Luca: “Se vuoi puoi scrivere una cosa più figa!”
[Decido di trascrivere tutta la verità ovviamente e ritorno alla mia intervista.]
Dunque, sulla vostra pagina facebook sono andata a spulciare i vostri gusti musicali, le vostre influenze: sono tutti grandi classici dai Jethro Tull alla PFM e poi Jimi Hendrix e Francesco de Gregori. A parte questi capisaldi avete anche influenze legate alle novità a band emergenti nel campo internazionale e non?
Lucio: Facciamo tutti degli ascolti diversi, io stesso ascolto molto di nuovo anche non apprezzando a volte. Proveniamo da una cultura musicale diversa tutti quanti, questo ci porta a portare in sala prove tante cose da mescolare.
Avete progetti estivi?
Luca: abbiamo appena fatto un’incursione viterbese a fine giugno, Bassano Romano il 31 luglio, probabilmente Rieti ma soprattutto abbiamo un progetto molto carino che è quello di andare a suonare per strada, al centro di Roma.
Li ringrazio, li saluto e mentre loro si vanno a sistemare per salire sul palco io mi cerco di accaparrare un buon posto per godermi appieno lo spettacolo.
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