Seconde ad esibirsi in questa quattordicesima serata di "In The Grove - RLT Unplugged", queste tre signorine glitterate hanno ipnotizzato il pubblico con la loro originalità, con la loro commistione tra reading e musica e con la loro straordinaria varietà di stili e strumenti musicali. Un live per il quale "particolare" sembra essere un termine riduttivo.
Come si formano le Shootin' Stars?
Francesca Bottaro (batteria, sassofono contralto, clarinetto, piano, cori, glockenspiel): «Il gruppo si forma tanto tempo fa ed è andato avanti in tanti modi. Siamo insieme da una decina d'anni e ci sono state varie evoluzioni musicali: abbiamo iniziato con definire il nostro stile per poi modificarlo negli anni. Abbiamo sempre cercato di fare musica molto originale, non solo per quanto riguarda i testi o la composizione ma proprio per quanto riguarda la presentazione in generale.»
Giulia Bottaro (basso, flauto traverso, voce, piano, metronomo): «Ora c'è una new entry che è l'elettronica e questa sera la proveremo per la prima volta.»
Quali sono gli artisti di riferimento del gruppo, quei musicisti che hanno influenzato molto il vostro stile?
Giulia Bottaro (basso, flauto traverso, voce, piano, metronomo): «Prima tra tutte dobbiamo ringraziare PJ Harvey. Poi i Radiohead, per alcuni brani anche i Tuxedomoon (questi meno conosciuti, ma importantissimi per noi), The Cure, i Beatles, Brian Eno, Laurie Anderson. Si trovano tanti artisti nel nostro stile. E' divertente poi ascoltare i commenti del pubblico, alcune cose le abbiamo scoperte grazie alle persone che ci hanno detto alla fine dei concerti quale gruppo o artista gli abbiamo ricordato.»
Come definireste uno stile molto particolare come il vostro?
Giulia Bottaro (basso, flauto traverso, voce, piano, metronomo): «Dream rock. La cosa fondamentale per noi è evocare con ogni brano un paesaggio diverso. Ci piace molto quando le persone tra il pubblico chiudono gli occhi e viaggiano. Quindi "dream rock" è perfetto. Quando ci fanno questa domanda rispondiamo di venire ad un nostro concerto per capire bene cosa facciamo. Ci sono tante influenze diverse, è difficile dargli una definizione.»
"In The Morning - In The Dark": potete parlarci un po' di questo disco?
Francesca Cricco (voce, chitarre, glockenspiel): «E' un album che è uscito nel 2011 con il quale abbiamo voluto mettere insieme tutte le facce del nostro progetto, da qui appunto "In The Morning - In The Dark". Questo vale sia per i testi, sia per le sonorità: ci sono brani più cupi, tendenti al dark e ci sono invece brani più luminosi. E' un viaggio dalle prime luci dell'alba fino alla notte. Abbiamo cercato di mettere i pezzi insieme in maniera ordinata ed organica. Ora stiamo lavorando ad un secondo album. Vedremo cosa uscirà fuori.»
Francesca Bottaro (batteria, sassofono contralto, clarinetto, piano, cori, glockenspiel): «"In The Morning - In The Dark" è anche una provocazione, lo abbiamo pensato con un "side Day" e un "side Night" come se fosse un vinile. Però per vari motivi è uscito come un CD. In realtà le uniche canzoni veramente legate sono quelle che vanno dal giorno alla notte, sull'orlo del vinile diciamo. Sarebbe stato complicato girare lato (ride NdR). Ma poi abbiamo deciso di mettere tutto insieme, fa tutto parte di questo chiasmo.»
Da dove nasce l'esigenza di esprimersi con così tanti strumenti?
Francesca Cricco (voce, chitarre, glockenspiel): «Non è un'esigenza, è una cosa che ci appartiene. E' la nostra personalità musicale. Deriviamo da esperienze diverse, dal conservatorio, dalla musica classica, dalla banda. L'inserimento di più strumenti è una cosa che ci rappresenta. Cerchiamo poi di rendere il tutto più creativo possibile.»
Francesca Bottaro (batteria, sassofono contralto, clarinetto, piano, cori, glockenspiel): «E' una corrente di pensiero molto femminile (ride NdR). Più che il virtuosismo, ci piace la ricerca del timbro, l'esprimersi con tanti colori diversi.»
Giulia Bottaro (basso, flauto traverso, voce, piano, metronomo): «Ci piace aggiungere sempre nuovi elementi. Facciamo il pezzo e magari pensiamo "qui ci starebbe bene la tromba". Vogliamo sempre qualcos'altro che manca per arrivare alla completezza. Mai contente. Più femminile di così (ride NdR)...»
Oltre al secondo disco, in cantiere avete altri progetti?
Giulia Bottaro (basso, flauto traverso, voce, piano, metronomo): «Ci stiamo concentrando sul nuovo progetto che sarà basato sulla figura di una donna, Justine De Sade, tanto per complicarci ancora di più (ride NdR). Un personaggio molto difficile. Questo nuovo progetto sarà un disco ma sarà anche uno spettacolo, un po' performativo e un po' narrato. Lo scopo è spiegare alcuni aspetti dell'universo femminile, un universo formato da tanti elementi. A settembre o ottobre cominceremo di nuovo con i live e i reading. Questo spettacolo sarà una sfida, tratta una tematica forte. La donna deve capirsi meglio e l'uomo deve capire meglio la donna e se stesso. E' qualcosa di cui bisogna sempre parlare.»
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