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Musica

In The Grove #15: il cantautorato di Simone Presciutti

Venerdì, 24 Luglio 2015 20:43

Secondo ad esibirsi in questa quindicesima serata di "In The Grove - RLT Unplugged" è Simone Presciutti, cantautore dei Castelli Romani che, per l'occasione, ha presentato la collaborazione con la violista Chiara Ludovisi.   

Cos'è cambiato dai Pane e Vino?

«Tutto. Stiamo parlando di vent'anni fa, forse anche più. La voglia di fare musica è rimasta la stessa. Sicuramente le canzoni che scrivevo allora non le scriverei adesso. Ma penso che la musica sia rimasta genuina come allora. Ancora adesso parlo di pane e vino nelle mie canzoni, forse anche di più ora. Quindi è cambiato tutto, ma allo stesso tempo forse non è cambiato niente.»

Da dove arriva la decisione di intraprendere la carriera solista?

«Passano gli anni e le esigenze cambiano quindi tenere un gruppo è diventato difficile. E'  complicato mettere d'accordo il chitarrista con il cantante ad esempio. E' stata una scelta obbligata. Mi piacerebbe ancora formare un gruppo, è più semplice a livello logistico. Mi sono preso le mie responsabilità e ho deciso di continuare da solo.»

"Perdofoglie": in che senso? Parlaci di questo disco.

«"Perdofoglie" è una canzone dell'album. "Perdo foglie" inteso come lasciare cose nel tempo. Perdo foglie, perdo parole, perdo canzoni, perdo pezzi. Lasciare le cose ma al tempo stesso esserne consapevoli. E' una perdita obbligatoria. Un po' come fa l'albero, lascia andare le foglie ma poi ne ricrescono di nuove. Questo disco nasce come una sorta di raccolta di tutti i brani che erano rimasto "incolti", canzoni che avevo scritto ma che non erano state registrate. E quindi le ho messe insieme ed è uscito fuori il disco.»

Hai suonato anche all'estero: che differenze hai notato tra il pubblico italiano e quello straniero?

«Non penso ci siano differenze. Il pubblico è sempre lo stesso. Se c'è un'organizzazione valida dietro l'evento, il concerto funziona. Non ho visto differenze, a parte il linguaggio (ride NdR). Cambia solo il contesto, ad esempio in Canada ho vissuto una situazione particolare: un tour di ventuno date. Anche qui in Italia però si può fare, anzi, in Italia sarebbe meglio perché capiscono la lingua. Devo dire però che in Canada è andata benissimo, mi hanno chiesto i testi con le traduzioni. Spero che abbiano capito, in italiano una parola può avere molteplici significati e io gioco molto con questa cosa.»

Stai lavorando ad un nuovo disco? Hai date in programma?

«Non sto lavorando, non ho ancora le idee ferme. Questa sera inizio una collaborazione con Chiara Ludovisi, una ragazza che suona la viola. E' la prima volta che suoniamo insieme. Domenica prossima sono a Frammenti, a Frascati. Ad agosto sarò qui al Mercato Contadino, mi hanno chiamato come cantautore a chilometro zero. Poi ho un'altra data a Giulianello. E poi basta.»

 

www.simonepresciutti.com