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Musica

Richard Benson e Linea 77 presentano la INRI night (Istinti Non Ritenuti Idonei) a Villa ada

Lunedì, 14 Settembre 2015 10:02

Linea 77 e Richard Benson presentano la INRI Night per la rassegna Villa Ada-Roma incontra il mondo! La lettura è consigliata solo a chi possiede degli istinti non ritenuti idonei. 

Roma. Nebbia fitta al laghetto di Villa Ada con tanto di condensa che usciva dalla bocca e quell’effetto aura-fumo sulle teste degli artisti, molto scenografico!
La serata in questione è stata organizzata dalla INRI, etichetta discografica di Torino, che vuole sia dare spazio alle realtà non mainstream che il mercato musicale non vuol fare esprimere, sia organizzare concerti per gruppi che non trovano un posto per suonare perché -non portano tanta gente come un dj-. Questa frase per chi suona è familiare, come il suono della porta in faccia. I sostenitori dell’alternative metal (genere dei Linea 77) non sono effettivamente tanti, i diversi gruppi della serata hanno trasmesso vibrazioni diverse e portato il pubblico ad interagire in modo discorde con le band, un pubblico devo dire molto variegato d’età.

Ci pensa Richard Benson a presentare a noi, ultimi schifosi bastardi, il primo gruppo ad esibirsi: i Metibla, ci portano in un mondo dalle sonorità che bruciano l’anima, tra il new wave e il post-rock. Ulteriore apparizione di Richard, che ci tiene a sottolineare che non conosce nessuno di ’sti stronzi che suonano. A seguire, gli Stanley Kubrik, si capisce già dal nome, hanno qualche ingranaggio fuori posto. Molto probabilmente se sei uno che riesce a vedere di fila: “2001: Odissea nello spazio”, “Arancia Meccanica”, “Shining” e “Full Metal Jacket" avrai la possibilità di capire a fondo questo genere molto elettronico e con timbriche che passano dai Radiohead ai Muse, consiglio: munirsi di lisergiche sostanze. Ecco lì sempre lui, il principe degli istinti non ritenuti idonei fa capolino di nuovo incitando il pubblico a bestemmiare, orchestrando il tutto con una maestria degna di Uto Ughi. Il terzo artista, Viva Lion, che a quanto diceva la locandina della serata doveva essere duo, ma a quanto pare ci siamo persi qualcosa noi, è un’artista, un one-man performer, d’impatto e con voce chiara, chitarra alla mano, piede che sbatte sul primo quarto come un pazzo, canada, camicie a quadri e tanto folk. Richard questa volta, incitato dall’arena, ci regala un aneddoto su un presunto tale che doveva dimagrire e che poi aveva raggiunto il suo peso forma: 40 kg di pioppo e 20 di zinco, una bara. Seguono: "A Richard ma che cazzo stai a dì!?”, “Fai schifo!”. Tra le imprecazioni e biascicamenti di quell’avvinazzato di Richard arrivano i Monaci del Surf a riprendere l’omelia del rock. Scandiscono cover su cover riadattate sul gusto del Surf rock! Si pensa che siano figli illegittimi di Rey Mysterio inviati in Giappone per imparare a suonare il surf rock. Finiamo in bellezza con Richard e la sua “I Nani”. Se siamo qua però, è per i Linea 77.

I Linea 77 hanno rilasciato da poco il loro ultimo lavoro e per farlo sono partiti dalla copertina. Alice sbalordita esclama “oh!” perchè è difficile stupire nel bene o nel male le persone. Dicono che il disco prende nome dal verso di Dante del Purgatorio “mutar loro canto in un <<oh!>>, lungo e roco”. Il contrasto tra i colori pastello della copertina e le sonorità dure è un marchio del crossover, mischiare le carte in tavola. Non è metal per metallari duri e puri.Il progetto era già stato realizzato tempo fa, ma a causa di un blackout le tracce registrate erano andate perdute. Prima più istintivi adesso più elaborati. Dal loro primo demo del ’95 ne è passato di tempo, questo spiega la parte del pubblico meno giovane. Ora non è più il 2000 e il genere è più di nicchia, ma molti ragazzi erano in prima fila e uno di loro ha cantato con loro sul palco facendo la parte di Samuel dei Subsonica in “66 (Diabolus in musica)”. Pezzi cardine del nuovo album "oh!" sono “La musica è finita”, “Presentant-arm”, “Absente Reo”. Trovate anche l’intervista telefonica ai Linea 77 qui che vi spiegheranno molto di più sulla loro ultima fatica. Intanto noi gli auguriamo di crescere con il loro progetto INRI e di spingere al massimo.

 

di Franscesco Putortì