Uscirà il 20 novembre 2015 il live Roger Waters The Wall e sarà distribuito da Columbia/Legacy Recordings. Disponibile nei formati 2CD, 3LP e in digitale, la raccolta racchiude il meglio del tour sold-out di Waters "The Wall Live", che in ben 3 anni (2010-2013) ha fatto letteralmente il giro del mondo, per un pubblico di oltre 4,5 milioni di persone in più di 200 spettacoli nei quattro continenti, tanto da diventare il tour di maggior successo mondiale di un artista solista nella storia. Questa uscita è stata preceduta il 29 settembre dalla proiezione straordinaria del film del concerto, firmato dal regista Sean Evans, uscito in contemporanea nelle sale cinematografiche per i fan di tutto il mondo, ma che i meno fortunati potranno poi vedere in DVD, Blu-Ray, Digital Download, e versione 2 dischi Blu-Ray Special Edition per Universal Pictures Home Entertainment. Il film richiama una formula nota come quella del regista Dick Carruthers che con Celebration Day (2012) aveva immortalato la storica reunion dei Led Zeppelin.
L’eccezionalità dell’uscita di The Wall è data dal fatto che si tratta della prima messa in scena completa del concept album dei Pink Floyd dal 1990 a oggi. L’opera che infatti è considerata damolti il capolavoro di Roger Waters, ha visto diverse versioni e interpretazioni sin dalla sua prima apparizione nel 1979, prima come doppio LP dei Pink Floyd, con l’inconfondibile copertina di mattoni bianchi, portato poi naturalmente in tournée dalla band inglese, fino ad approdare sul grande schermo nel 1982 con la regia di Alan Parker e un giovane Bob Geldof nei panni di Pink, il protagonista. Dopo l’uscita di Waters dai Pink Floyd, The Wall è stato riportato in scena dal suo autore, con la partecipazione di vari gruppi e cantanti, solo in occasione dell’anniversario della caduta del muro di Berlino nel 1990.
Le canzoni di questo concept album ripercorrono temi che i Pink Floyd, e in particolare i testi di Waters, avevano trattato in dischi come The Dark Side of the Moon o Wish you were here, come le difficoltà dei rapporti interpersonali o la dissolutezza legata ai rischi del successo. La forte impronta autobiografica data a The Wall scava fin nell’infanzia e nell’adolescenza di Waters, parlando quindi della solitudine provata per la mancanza del padre - morto in Italia durante lo sbarco delle truppe alleate ad Anzio - e del malessere e dell’insofferenza dovute ai sistemi rigidi e repressivi della società inglese del dopoguerra. La prima parte del disco delinea così una critica e un rifiuto della morale e delle convenzioni sociali che trova la sua massima espressione in Another brick in the wall, pt.2. In questo modo le canzoni corrono su un doppio binario, in una dimensione insieme intima e collettiva, prendendo di mira esplicitamente problemi esistenziali e sociali come il conformismo, la massificazione culturale, la guerra e la schizofrenia della società occidentale.
Testi e musiche dai toni cupi e introspettivi che riflettono gli umori di un’epoca, l’alba del governo Thatcher a cavallo fra gli anni ‘70 e ’80, in un mondo fortemente diviso fra Est e Ovest, un disco a tinte fosche assimilabile a opere come V per Vendetta, il fumetto cult di Alan Moore e David Lloyd, caratterizzato dalla medesima critica alla pervasività del potere, del conservatorismo e del conformismo sociale. Gli stessi anni in cui esplode il punk, dove l’urgenza espressiva fa piazza pulita della complessità musicale per dare spazio a canzoni scarne graffianti e dirette. The Wall esprime con la medesima forza questa galassia di sentimenti e paure, ma con una raffinatezza che ne fa una vera e propria opera rock, che in quest’ultima edizione acquista ancora più efficacia all’ascolto grazie alle nuove sonorità elettroniche e ai parziali riarrangiamenti, apprezzabili per esempio in un brano come Run like hell.
La critica politica delle canzoni di Waters si è rinnovata fino a oggi nei numerosi appelli fatti in favore del popolo palestinese, i quali hanno inevitabilmente sollevato polemiche accompagnando l’intera durata del tour. Nonostante la guerra fredda sia finita, la critica ai muri culturali e politici rimane.
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