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Il Teatro degli Orrori: Genova, testo e interpretazione.

Mercoledì, 02 Dicembre 2015 14:07

In quest'articolo trovi il testo di Genova, brano estratto da "Il Teatro degli Orrori", ultimo disco de Il Teatro degli Orrori. L'interpretazione è contenuta nel podcast che trovi qui in basso, registrazione della puntata di terryXplane su Radio Libera Tutti, interamente dedicata al nuovo album de Il Teatro degli Orrori.

 

La vicenda che ha lasciato un ricordo indelebile nella storia d'Italia: il G8 di Genova del 2001. Una pagina coperta di sangue. Il racconto di una violenza insensata da parte di chi dovrebbe proteggerci, una memoria che tutt'oggi scatena rabbia e paura. "Guardati, umiliata e offesa": hanno pestato senza pietà i nostri diritti, hanno provato ad annullarci. Non dimentichiamo questo capitolo in cui l'umanità sembra proprio non esistere: è un punto rosso da cui ripartire.

 

"Guardati e fatti una domanda, guardati e cerca una risposta e non aver paura delle auto in fiamme, delle barricate, dei cellulari, della polizia": tu che eri presente guarda cos'è successo e interrogati sui fatti, rifletti e cerca di capire ciò che è stato, prosegui nella tua lotta contro qualsiasi ingiustizia senza avere paura della risposta dello Stato. "Ma guardati dalla violenza cieca e sorda e affatto muta di chi ti vuole male, di chi non vede l'ora di spezzarti le reni, che quando soffri gode e quando godi muore d'invidia, dai provocatori in borghese, dai fascisti in divisa": stai comunque attenta alla violenza che non vede e non sente ragioni ma che sa benissimo come far sua la verità sul corso degli eventi con lo scopo di schiacchiarti in tutti i modi, di calpestare ogni tuo diritto, di disintegrarti come persona fisica, giuridica e umana, la violenza di chi gode della tua sofferenza o della tua sconfitta, di chi è scontento delle tue vittorie, di chi porta un certo abito e per questo si sente ben protetto dall'alto e in dovere di abusare del proprio potere.

 

"Guardati umiliata e offesa, guardati: tu sei di fronte a tutti, ogni tuo respiro una vita se ne va. Eppure a Genova, sotto una brezza francese, profumo di storia e di lotte operaie... a Genova sono venuti a prenderti e ti hanno fatta piangere, picchiata come un cane, mortificata e derisa. Il cielo sulla strada, la violenza cieca": non hanno avuto nessun rispetto per te, come se fossi una bestia feroce hanno provato a toglierti ogni dignità; eri lì in piedi in prima linea senza paura, lontana dalla tranquillità della casa (come se appartenesse ad una vita precedente). Questa barbarie è successa a Genova, civilissima città occidentale con antichi valori francesi di fratellanza, uguaglianza, libertà di pensiero e di espressione, la civile Europa teatro di grandi battaglie in difesa dei fondamentali diritti umani... proprio a Genova hanno preso te che non hai fatto niente di male, te che non sei colpevole e ti hanno fatto stare male dentro e fuori, picchiata brutalmente e coperta di vergogna.

 

Un orrore senza fine, l'ingiustizia per eccellenza. Che però non deve paralizzarci.

 

 

IL TEATRO DEGLI ORRORI - GENOVA : IL TESTO

Guardati e fatti una domanda

Guardati e cerca una risposta

E non aver paura delle auto in fiamme, delle barricate, dei cellulari, della polizia

Ma guardati dalla violenza cieca e sorda e affatto muta di chi ti vuole male

 

Di chi non vede l'ora di spezzarti le reni,

che quando soffri gode e quando godi muore d'invidia

Dai provocatori in borghese, dai fascisti in divisa. 

Guardati umiliata e offesa

Guardati: tu sei di fronte a tutti, ogni tuo respiro una vita se ne va.

Eppure a Genova, sotto una brezza francese, profumo di storia e di lotte operaie... 

A Genova sono venuti a prenderti e ti hanno fatta piangere,

picchiata come un cane, mortificata e derisa.

Il cielo sulla strada, la violenza cieca

Eppure a Genova, sotto una brezza francese, profumo di storia e di lotte operaie

Eppure a Genova, sotto una brezza francese, profumo di storia e di lotte operaie