La vicenda che ha lasciato un ricordo indelebile nella storia d'Italia: il G8 di Genova del 2001. Una pagina coperta di sangue. Il racconto di una violenza insensata da parte di chi dovrebbe proteggerci, una memoria che tutt'oggi scatena rabbia e paura. "Guardati, umiliata e offesa": hanno pestato senza pietà i nostri diritti, hanno provato ad annullarci. Non dimentichiamo questo capitolo in cui l'umanità sembra proprio non esistere: è un punto rosso da cui ripartire.
"Guardati e fatti una domanda, guardati e cerca una risposta e non aver paura delle auto in fiamme, delle barricate, dei cellulari, della polizia": tu che eri presente guarda cos'è successo e interrogati sui fatti, rifletti e cerca di capire ciò che è stato, prosegui nella tua lotta contro qualsiasi ingiustizia senza avere paura della risposta dello Stato. "Ma guardati dalla violenza cieca e sorda e affatto muta di chi ti vuole male, di chi non vede l'ora di spezzarti le reni, che quando soffri gode e quando godi muore d'invidia, dai provocatori in borghese, dai fascisti in divisa": stai comunque attenta alla violenza che non vede e non sente ragioni ma che sa benissimo come far sua la verità sul corso degli eventi con lo scopo di schiacchiarti in tutti i modi, di calpestare ogni tuo diritto, di disintegrarti come persona fisica, giuridica e umana, la violenza di chi gode della tua sofferenza o della tua sconfitta, di chi è scontento delle tue vittorie, di chi porta un certo abito e per questo si sente ben protetto dall'alto e in dovere di abusare del proprio potere.
"Guardati umiliata e offesa, guardati: tu sei di fronte a tutti, ogni tuo respiro una vita se ne va. Eppure a Genova, sotto una brezza francese, profumo di storia e di lotte operaie... a Genova sono venuti a prenderti e ti hanno fatta piangere, picchiata come un cane, mortificata e derisa. Il cielo sulla strada, la violenza cieca": non hanno avuto nessun rispetto per te, come se fossi una bestia feroce hanno provato a toglierti ogni dignità; eri lì in piedi in prima linea senza paura, lontana dalla tranquillità della casa (come se appartenesse ad una vita precedente). Questa barbarie è successa a Genova, civilissima città occidentale con antichi valori francesi di fratellanza, uguaglianza, libertà di pensiero e di espressione, la civile Europa teatro di grandi battaglie in difesa dei fondamentali diritti umani... proprio a Genova hanno preso te che non hai fatto niente di male, te che non sei colpevole e ti hanno fatto stare male dentro e fuori, picchiata brutalmente e coperta di vergogna.
Un orrore senza fine, l'ingiustizia per eccellenza. Che però non deve paralizzarci.
IL TEATRO DEGLI ORRORI - GENOVA : IL TESTO
Guardati e fatti una domanda
Guardati e cerca una risposta
E non aver paura delle auto in fiamme, delle barricate, dei cellulari, della polizia
Ma guardati dalla violenza cieca e sorda e affatto muta di chi ti vuole male
Di chi non vede l'ora di spezzarti le reni,
che quando soffri gode e quando godi muore d'invidia
Dai provocatori in borghese, dai fascisti in divisa.
Guardati umiliata e offesa
Guardati: tu sei di fronte a tutti, ogni tuo respiro una vita se ne va.
Eppure a Genova, sotto una brezza francese, profumo di storia e di lotte operaie...
A Genova sono venuti a prenderti e ti hanno fatta piangere,
picchiata come un cane, mortificata e derisa.
Il cielo sulla strada, la violenza cieca
Eppure a Genova, sotto una brezza francese, profumo di storia e di lotte operaie
Eppure a Genova, sotto una brezza francese, profumo di storia e di lotte operaie