"Ogni acquisto ha il suo luogo giusto" dice un verso de Il negozio di antiquariato. Ogni tocco magico lo ha altrettanto aggiungo io. Villa Ada, per Niccolò, è forse il "luogo giusto" più che altrove. Qui c'è cresciuto e tornare ancora una volta con un mare di gente ad ascoltarlo ha un sapore diverso ed è per questo che, almeno all'inizio, Fabi è visibilmente emozionato. "Villa Ada è il mio posto. Lì ho visto i migliori concerti, lì c’è tutta la mia adolescenza e gioventù. Non posso non suonare accanto a quel laghetto", ha dichiarato pochi giorni fa. Una folla quella di Villa Ada Roma Incontra il Mondo che mai come in questa occasione si fa intergenerazionale. Ci sono ragazzi ventenni, trentenni, i quarantenni, i cinquantenni ed ancora a salire. Balza agli occhi la presenza di intere famiglie con bambini che ancora devono toccare la boa del primo anno d'età: davanti a me ce n'è una con ben 4 figli al seguito. Un'atmosfera rilassata, familiare, gioiosa e che partecipa con trasporto ed educazione è quella che si respira in questa storica Oasi Verde cui la definizione di "Isola che c'è" calza più che mai a pennello.
Si parte alle 22.00, in leggero ritardo sulla tabella di marcia forse per via del gran traffico d'auto che s'è registrato sulle vie intorno alla Villa. Sei sono i brani del nuovo album che Niccolò Fabi inanella senza quasi alcuna interruzione quando arriva un brano di "lungo corso": Ostinatamente. C'è spazio subito dopo per una splendida versione di E'non è. Niccolò presenta la sua band: "Sono tutti uomini Indipendenti", aggiunge il cantautore romano. Spazio dunque a Indipendente. Arriva Il negozio di antiquariato e a seguire Vento d'Estate. Il brano è il gancio giusto per parlare dei due suoi compagni di viaggio Daniele Silvestri e Max Gazzè e dell'album Il Padrone della Festa del 2014 nato dopo il loro viaggio in Sudan e firmato dal trio. Fabi sceglie Giovanni sulla Terra , scritto proprio da lui e chiede aiuto al pubblico per la sua realizzazione. Sono le 23.37 quando la band esce dal palco per tornarci come da copione due minuti più tardi.
Ecco Vince chi molla mentre per Attese Inaspettate è Roberto Angelini a salire sul palco e ad accompagnare Niccolò Fabi alla chitarre. Un pezzo scritto per la figlia e che raramente propone nei sui live ma che ha un grandissimo impatto sul pubblico romano. "Il pezzo migliore che abbia mai scritto", dice Niccolò. La chiusura è con Lontano da me. Una serata davvero da incorniciare per la qualità della musica, la genuinità del suo interprete, l'organizzazione impeccabile e l'atmosfera da "Isola che non c'è" che finalmente s'è fatta #isolachecè
Foto e racconto della serata a cura di Alessandro Giglio