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Musica

Gli O.R.k. al MONK Club: la recensione del concerto

Giovedì, 16 Marzo 2017 15:42

In data 14 Marzo il MONK Club, locale che ormai riveste un’importanza primaria nel circuito della musica indipendente, ha ospitato la tappa romana degli O.R.k. impegnati nel tour europeo Soul of an octopus, serie di concerti che ha la finalità di presentare l’omonimo album uscito lo scorso 24 Febbraio.

Quello degli O.R.k. è un “super-gruppo” che nasce dalla collaborazione di artisti italiani ed internazionali: troviamo LEF già componente di Obake e Berserk!, nel ruolo di cantante e tastierista; Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi alla chitarra, Colin Edwin dei Porcupine Tree al basso e Pat Mastelotto dei King Crimson alla batteria. Insomma, un mix che ha ottime possibilità di rivelarsi più che vincente.

L’apertura della serata è affidata a Marco Machera (affiancato da suo fratello nell’esecuzione degli ultimi due brani) che ha mostrato di avere ottime doti vocali supportate da un peculiare modo di suonare il basso utilizzando un archetto.

Dopo l’esibizione di Machera salgono sul palco gli O.R.k. che esordiscono con un ristretto campionario di brani estratti dal loro primo lavoro, Inflamed Rides, per poi passare alla presentazione dei pezzi contenuti nell’ultimo album.

La sinergia fra i musicisti funziona perfettamente dandoci la possibilità di assistere ad una performance strumentale di altissimo livello con un sound a metà fra il progressive rock e l’elettronica, una commistione di generi interessante ed efficace. Per l’esecuzione di alcuni brani è inoltre prevista la collaborazione della violoncellista Eleuteria Arena, che accompagna con grazia ed eleganza i quattro musicisti

Gli artisti sembrano estremamente a loro agio, scherzando liberamente fra di loro e col pubblico che, seppur non molto numeroso, appare entusiasta e coinvolto.

Oltre a brani quali Dirty Rain e Scarlet Water, fra i migliori dell’ultimo disco, il gruppo si cimenta in un’ottima e particolarissima cover di I’m Afraid of Americans di David Bowie che mette in luce la grande vocalità e le ottime doti interpretative di LEF.

Dopo il consueto bis i musicisti si congedano con un sorriso dal pubblico, il quale ha avuto la fortuna di assistere ad una performance non solo tecnicamente ragguardevole ma anche coinvolgente in quanto lampante la passione e la dedizione dei musicisti che si sono esibiti.

Di Eliana Scala

le foto del concerto

Foto di Federico Perruolo