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"Pulviscolo" è il primo capitolo di questa nuova avventura del frontman dei Chewingum, un lavoro in cui Giovanni supera le proprie paure, regalandoci un disco semplice, diretto e dal sapore psichedelico.
Il Colombre, secondo Dino Buzzati, è un mostro dei mari e non si sa che aspetto abbia perché nessuno l'ha mai visto, o meglio è stato visto solo da quelli scelti dal mostro. Come mai hai scelto questo nome?
«Viene appunto dal racconto di Dino Buzzati. C'è questo Colombre, questo mostro marino che insegue questo giovane marinaio che viene redarguito dal padre: il Colombre lo avrebbe inseguito per tutta la vita se lui fosse stato in acqua o vicino all'acqua, portandogli grande infelicità e sventura. Ma lui, una volta morto il padre, decide di tornare nell'acqua e diventare un grande comandante. Per tutta la vita viene inseguito da questo mostro. Lui scappa ma al tempo stesso si avvicina anche perché è curioso. Giunge in punto di morte e si fa calare in una scialuppa per affrontare questo mostro. Una volta incontrato il mostro, questo gli fa: "Guarda, in realtà io volevo solo darti la perla del mare che ti avrebbe portato fortuna e ricchezza infinita. Gli da questa perla preziosissima, si inabissa di nuovo nel mare e scompare. Dopo qualche settimana viene ritrovato lo scheletro del comandante nella scialuppa con accanto un enorme sasso bianco. Questa è la leggenda del Colombre, alcuni sostengono che neanche esista. Tutto ciò mi ha mosso nella scelta del nome. C'è qualcosa dentro che ti perseguita ma tu ne sei attratto e impaurito allo stesso tempo. E' un'allegoria: sono le cose che tu hai paura di affrontare, che però ti attraggono perché sei curioso. E' quando dici "chissà come sarebbe andata se avessi fatto quella cosa": il Colombre è il significato di questo pensiero qui, pensiero che ho avuto anche io.»
Perché "Pulviscolo"?
«Il pulviscolo è qualcosa che mi ha sempre affascinato. E' qualcosa che respiti, che ti si appoggia addosso, ma non lo vedi. Le canzoni descrivono questo materiale inesistente ma presente. E' una parola che mi piace molto e ho deciso di darla a questi otto appuntamenti che sono le otto canzoni che compongono il disco.»
Nel disco c'è un featuring con Iosonouncane: come nasce questa collaborazione?
«La collaborazione nasce da un'amicizia che c'è da un po' di tempo e da una stima reciproca. Si è evoluta in maniera naturale come il resto, come il passaggio dai Chewingum a Colombre e la registrazione in presa diretta. Abbiamo sempre detto che sarebbe stato bello fare qualcosa insieme. Avevo questo pezzo, "Blatte", che gli ho fatto sentire e gli è piaciuto tantissimo. L'ho lasciato completamente libero di giocarci. Me l'ha rimandato con questi cori bellissimi. E' un bel regalo che mi ha fatto e ne vado fiero.»
Come definiresti il genere che fai?
«Onesto.»
Di Francesca Marini.