Ore 20:30. E' una serata estiva qualunque, di un primo agosto qualunque, quando la lussureggiante Villa Ada inizia a popolarsi. Famiglie, coppie e gruppi di amici si addentrano nella penisola circondata dal placido laghetto, organizzata per l'occasione con golosi stand culinari, mercatini di cd musicali, abbigliamento e libri.
Un contorno perfetto per il concerto che ci apprestiamo a sentire.
Il primo gruppo "Le capre a sonagli" è pronto ad esibirsi, il loro palco è proprio all'entrata della penisola e il loro compito viene svolto a meraviglia: rompono il ghiaccio e scaldano gli animi già con le prime note grazie al loro sound ironico e rockeggiante.
E' il momento di Stefano Rampoldi, in arte Edda, un celebre cantautore milanese. Sotto il palco la calca è in fermento, l'interpretazione così vivida e intensa che da Edda ai suoi brani lascia senza parole; Edda sa di sicuro come canalizzare le sue emozioni e trasferirle nelle potenti note della sua chitarra e il gruppo che lo accompagna non è da meno. Il mio voto è: brividi e pelle d'oca!
Il tempo scorre e Villa Ada è ormai gremita, sono tutti in attesa, Siamo tutti in attesa. Mi sento allegra e spensierata, con una birra e una ciambella in mano aspetto impaziente i protagonisti della serata, i quali si fanno desiderare: per fortuna la buona musica dei Battles ci tiene compagnia per quasi mezz'ora. Stupenda l'atmosfera di Villa Ada...
Ore 22:50, incredibilmente puntuali come da scaletta, ecco cavalcare il palco dai cinque giovani ragazzi: <<Ciao Roma! Siamo i Fast Animals and Slow Kids e veniamo da Perugia!>> Classica frase iniziale, voi direte. E invece no. Con orgoglio e ironia il gruppo perugino si diverte a ripeterla spesso durante il live. E' importante per loro e coinvolgente per noi; a dirla tutta io ho trovato davvero emozionante l'umiltà e la semplicità con cui, questa giovane band, parla a noi fan, trovano del tempo per raccontarci piccoli aneddoti e storielle. Ma a parlare ancor di più è la loro musica: i testi sono diretti ed efficaci come onde che si scagliano sulle rocce.
Nel loro live alternano brani dei più vecchi "Alaska" e "Hybris" e del più nuovo "Forse non è la felicità" uscito lo scorso febbraio. Non c'è un brano che non viene intonato anche dal pubblico, il cantante Aimone Romizi si diverte quanto noi a saltare, urlare e ballare sul palco. Brani come "Giorni di Gloria", "Annabelle", "Maria Antonietta" mandano in visibilio il pubblico, il quale dà vita a un pogo scatenato fino a far addirittura cadere le transenne che sepravano il palco dal prato. I Fast Animal and Slow Kids in due momenti diversi del live hanno chiamato sul palco per suonare assieme a loro altri due musicisti italiani: il primo è Giancarlo Barbati, in arte Giancane, il chitarrista romano de "il muro del canto", con il quale i FASK riarrangiano "Vecchi di Merda". Giancane come Aimone è un ragazzo molto carismatico e i due insieme sul palco sono una vera bomba.
Il secondo artista che la band perugina invita sul palco è il grande Davide Toffolo, voce e chitarra dei Tre Allegri Ragazzi Morti, band italiana e mostri sacri per i FASK in quanto sono stati una delle loro fonti d'ispirazione più grandi e uno dei motivi del loro avvicinamento alla musica italiana. Il gruppo è emozionato dalla forte presenza scenica di Toffolo e insieme intonano "Prova a star con me un altro inverno a Pordenone".
Ore 00:30 cala il sipario sul palco. Il concerto termina sulle note di "Forse non è la felicità", title-track dell'ultimo album. Il testo ha un grande valore per loro, ci dicono, e anche a noi riempie il cuore: "sprechiamo" una vita intera alla ricerca della felicità quando invece il vero obiettivo è trovare la serenità nel percorso che si intraprende e nelle varie tappe che la vita ci offre. "Forse non è la felicità ciò che voglio, ma un percorso per raggiungerla. Un alpinista che non vorrà quella vetta ma il solo rischio di cadere giù": trasparente è il testo, genuini sono i Fast Animals and Slow Kids e stupefatti ed emozionati siamo noi.
A mio avviso, sensazionale concerto!
Di Marta Panunzi.