Solito Format: musica live, intervista ispirata da una scena di un film, jam session finale. MA, con una sola band. Una band che vale per due, gli Open Letter. Sì, detto così sembra solo il classico modo di dire, ma i ragazzi sono davvero musicisti incredibili. Tutti e sei laureati al conservatorio fanno un jazz con “intromissioni” elettroniche davvero fenomenale. Abbiamo Lorenzo Taddei, compositore e chitarrista, Ludovico Franco e Iacopo Teolis alle trombe e ai flicorni, Matteo Rossi alle tastiere, Flavio Calogero al basso e Elia De Benedictis alla batteria.
Tutte i pezzi che i ragazzi hanno suonato sul palco dell'Eden sono state davvero fantastiche, orecchiabili e mai stancanti. Io ho apprezzato particolarmente Funglasses, Motivational e The Navel (suonata dopo che il pubblico ha chiesto urlando a squarciagola il bis), ma il singolo che ho preferito è Bonsai, che dà il nome al loro ultimo album.
Vi consiglio di ascoltarli, le loro canzoni si raccontano meglio di quanto mai possa farlo io a parole. Potete trovarli su You Tube come Open Letter Music. Fidatevi, i loro pezzi sono un sottofondo perfetto a praticamente qualsiasi cosa facciate ed una panacea per l'animo. Firmato: uno che non riesce a smettere di ascoltarli.
A metà performance il padrone di casa, Matteo Violo, ha intervistato i ragazzi mostrando una scena da Whiplash, film che DOVETE aver visto, perfettamente in linea con il tema della serata, il sacrificio.
“ Perchè continuare ad inseguire il sogno della musica? Ne vale la pena?” Questa è stata la domanda posta agli Open Letter.
“La musica è un pallino” hanno risposto loro “E' difficile parlare della musica perchè è qualcosa di sfuggente, intangibile. L'importante è crederci e continuare.”
Alla fine la jam session è stata aperta dai Piccolo Cinema Onirico, una giovane band in erba. Non male anche loro. Carina la loro Radical Sweet.
Ok, eccoci alla fine dell'articolo. E di Sustain. Proprio perchè siamo arrivati alla fine vorrei fare una piccola riflessione che si può riassumere in ciò che ho già detto nel titolo. BIIIIIIIIS.
Abbiamo bisogno di eventi di questo genere. Non lo dico solo perchè IO mi sono divertito. Non lo dico certo perchè A ME sono piaciute le band di tutte e quattro le serate. Ma lo dico perchè un format del genere è ciò di cui gli amanti della musica e delle serate passate al pub ad ascoltarla davanti ad una birra hanno bisogno. Ormai, specialmente in realtà di provincia come quella dei Castelli Romani, nei pub si sentono quasi esclusivamente band che non fanno altro che cover di gruppi già famosi e non si azzardano a suonare pezzi inediti, spesso per paura che al pubblico non interessino o non piacciano.
Per questo delle serate in cui i musicisti non solo possono (e sono spinti a) portare dei pezzi inediti, ma in più scendono dal palco e si raccontano al pubblico, uscendo dal loro tradizionale ruolo di juke box umani, sono una ventata d'aria fresca per il panorama musicale della nostra zona.
Quindi che altro dire se non brava Purple Line. Vedi di farci 'sto bis il prima possibile.Voi nel mentre date un'occhiata a Purple Line Tv, il loro canale You Tube.
Articolo:Matteo Borelli
Foto: Alessandro Cicchinelli
Per maggiori info:
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