Filippo è cresciuto in un ambiente in cui la musica regnava sovrana. Dopo l'esperimento con il gruppo rock Carnera con i quali ha aperto anche un concerto in Italia di Zakk Wilde e dopo aver pubblicato Filippo canta Ivan Graziani, l'album live tributo al papà, che lo ha portato nel 2011 tra i cinque finalisti per il premio Tenco come miglior interprete, il giovane cantante ha deciso di tuffarsi in una nuova esperienza con un pezzo tutto suo.
Il brano che ci propone si intitola Le cose belle. Un brano orecchiabile sì, ma leggero. Fin troppo leggero. Mettiamo in chiaro una cosa per chi si aspetta una sorta di "lieto ritorno": Filippo qui è lontano da Ivan. E' lontano dalla rabbia e dall'amore struggente tipici dei brani del padre. Graziani junior prende le distanze dal cantautorato feroce di Graziani senior, buttandosi su rime scontate e su ritmi che cercano debolmente di emulare il buon Ivan. Un'impronta vaga di papà Graziani c'è, soprattutto nel timbro e in un certo modo di cantare sempre alterato e sopra le righe, ma manca il mordente. Quindi chi si aspetta una specie di incarnazione, rimarrà deluso almeno per quanto riguarda questo pezzo.
Con questo non si vuole di certo dire che il figlio deve essere uguale al padre, ci mancherebbe: non porterebbe a niente, come Ivan Graziani c'è solo Ivan Graziani e c'è già stato e non tornerà, e Filippo non deve essere una copia. E' giusto costruire una propria personalità. Ed è forse proprio questa che manca dopo aver cercato di imitare il papà per tanto tempo. Un'identità che deve ancora trovare se stessa. Quindi Le cose belle risulta insignificante, con troppa leggerezza all'interno. Niente di speciale. Qualcosa che vuole essere simile a Ivan e al tempo stesso diverso aggiungendo qualche novità, ma che non riesce nell'intento, cadendo nel banale e nel già sentito. Una "canzonetta" insomma, fatta da qualcuno che potrebbe fare molto di più. Ma forse è solo una parentesi e magari ha in serbo roba ghiotta.
In sintesi, brano fiacco per Filippo Graziani. Vedremo cosa ci regalerà in futuro e che piega deciderà di far prendere alla sua musica.
