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Musica

Ozark Henry live al Circolo degli Artisti a Roma, una bella conferma

Giovedì, 13 Febbraio 2014 02:00

La serata un pò fredda e piuttosto umida l’avrà fatto sentire un po’ a casa ieri sera.

Parliamo di Ozark Henry che finalmente è sbarcato a Roma per il primo dei suoi due live italiani al Circolo degli Artisti, lo ricordiamo, arriverà anche a  Milano a La Salumeria della Musica. L’occasione è quella di presentare l’ultimo album dal titolo “Stay Gold”, settima fatica del 43enne belga. Sono sette gli album in studio cui si sommano due raccolte e un live, dall’esordio del 1996 con “I’m Seeking Something That Has Already Found Me”. Di strada Ozark ne ha fatta tanta e se negli anni aveva consolidato un fama sempre crescente in patria, è con l’ultimo album che riceve la consacrazione internazionale. Merito della hit “I’m your sacrifice” in cui duetta con la voce cristallina di Amaryllis Uitterlinden, anche lei belga e classe 1984. 

I due s’erano incontrati già 12 anni prima con lei appena 17enne per un progetto di cui poi non se ne fece nulla. Ora Amaryllis fa parte a pieno titolo del progetto e non poteva mancare la sua voce a scaldare il pubblico capitolino e non solo. Folta è infatti la schiera di fan venuti in vacanza dal Belgio come nota lo stesso cantante scoprendo come la concomitanza di San Valentino abbia favorito l’esodo. Tutti gli occhi sono per lui, dei fotografi e non solo. Col suo cappotto bianco con stampe floreali, pantaloni neri e a piedi nudi, arriva, saluta in un italiano di fortuna e inizia subito senza perdersi in chiacchiere. E’ essenziale nelle movenze come nei suoni, asciutto come il suo fisico e la nascita in terre del nord richiede. Atmosfere sognanti e oniriche che, se all’inizio stentano un po’ a fare breccia, già al terzo brano ti sono dentro.

La voce di lei è una gemma preziosa che si dispiega senza troppi ghirigori e preziosismi inutili che troppo spesso sono appannaggio di chi come lei ha il suo stesso dono. Una voce che sa di quelle migliori che ricordiamo arrivare dall’Isola di Smeraldo, tanto rimanere in tema di “preziosi”. Total black per lei, pantaloni larghi e colletto alla coreana  a incorniciare un viso che sembra perfetto. E’ a suo agio, la musica si impossessa di lei e lo dimostra saltellando ad ogni nuovo pezzo e noi facciamo lo stesso sebbene con le scarpe ai piedi a differenza sua.

E’ una bella esperienza musicale quella di questa serata romana. Tre brani su tutti mi conquistano: We are incurable romantic, Rescue e Deep strappano applausi. E’ giusto rimarcarlo anche per quelli che tanto hanno storto il naso per via di quel nomignolo che Ozark si porta appresso da quando una rivista francese gliel’ha affibbiato: il “David Bowie Fiammingo”.

Una etichetta che gli sarà certo valsa l’attenzione di tanti, ma anche lo scetticismi di tanti altri.Il paragone, non possiamo negarlo, è davvero infelice ma Ozark Henry e il suo progetto vanno presi per quel che sono senza dover fare classifiche con nessuno. Lui addirittura crediamo voglia giocarci su, ed è per questo che appena rientrato per un paio di bis si lancia in una versione totalmente rivisitata proprio di David Bowie con Heroes.

Ce n’è per tutti dunque e quando scocca l’ora e un quarto è già ora di salutare. Lui con un “Grazi”, lei mettendosi la mano sul cuore e lanciando un bacio alla folla.

Au revoir!

Articolo a cura di Alessandro Giglio