“Vedrai che la volontà ti porterà lontano… tutte cazzate !”
I VEMM (Very Excited Mad Musicians) nascono a Roma nel 2013, da un nucleo iniziale composto da Emanuele Andolfi (chitarra), Lorenzo Beverati (basso) e Valerio Garavaglia (cantante), andandosi ad infoltire durante la stesura dei primi pezzi, con tastierista e batterista, rispettivamente nelle persone di Simone Allori e Davide Savarese.
Avvalendosi durante la registrazione anche dei cantanti Giuseppe di Bianca, Ruben Coco e Ilenia Bianchi, del batterista Alessandro Milone e del sassofonista Edoardo Capparucci, i VEMM partoriscono un concept album egregio, che racconta le problematiche e le fatiche che devono affrontare musicisti emergenti per poter vivere di musica e spiccare rispetto la massa.
Con toni disillusi e oltremodo ironici, descrivono la tortuosa gavetta musicale a cui ogni emergente è esposto, trattando anche i costumi giovanili ormai per buona parte veicolati ed imposti dalle majors o da “chi decide”.
L’ottima esperienza musicale, non imbriglia i testi impudenti in un'unica cifra stilistica, ma attuano un continuo crossover spaziando dal Funk-jazz all’Heavy-metal, passando per Pop Prog rock con sporadiche cavalcate quasi Power metal ed inserti di Elettronica e musica Latina.
Il prodotto ottenuto è un concept molto ben congeniato sia su base testuale che musicale, che diverte sia musicalmente che per irriverenza, attaccando tutti i cliché del musicista che cerca la fama, andando addirittura ad autodenunciarsi per plagio (“[..]plagia come noi i Muse” in Everybody).
Dopo l’intro, la traccia Very Excited Mad Musicians mette subito in chiaro le capacità musicali della band, per poi passare alla problematica base del mondo della musica emergente dove tutti vogliono fare musica senza conoscere i pericoli di chi se ne approfitta: “calci e pugni dritti sulla pelle se ti affianchi alle stelle, di volare alto crederai ma sempre in quel posto lo prenderai” . La tematica del social network, spesso canale prediletto per band emergenti, è affrontato in Toxic Network, descrivendo gli abitanti del sottobosco digitale. Con Valello Gajo-Amore6Bell@, Falsi Eroi e Mal di Struzzi attaccano direttamente le scelte delle majors, volte al solo scopo commerciale tralasciando la sensibilità artistica e la “buona musica”. Si giunge poi alla traccia a più ampio respiro con Flashback, più Elctro-Pop che, poco prima della fine, riprende la “bipolarità musicale” della band con una cavalcata Power. Dopo l’outro (Goodbye Friends) troviamo 31 Days , epilogo dell’album diviso in quattro atti, dove l’arte d’arrangiarsi nella vita ,dei vari componenti, è messa in musica su una traccia di 12 minuti.
Per riassumere stile musicale e tematiche affrontate all’interno di tutto il concept, ci si può rivolgere alla tracciaCachet, tra le migliori di tutto l’album, “..ma chi ti si incula ormai in questo degrado della musica, vai in giro per i locali con il tizio che ti dice portami gente e ti pagherò..”.
Album vivamente consigliato.
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