Il biglietto dice inizio concerto ore 21.30, alle 21.25 sono appena fuori dall’ingresso e dietro di me c’è una lunga coda di persone. Entro dentro e c’è già il gruppo spalla che si esibisce, sono i The Q's. Sono un giovane quartetto romano che fa il suo mestiere, da e riceve una bella energia trascinato da un folto gruppo di persone che conoscono a memoria i loro pezzi e li incitano vigorosamente. Loro sono Dario alla voce e alla chitarra, Antonio alla chitarra, Alessio al basso e Valerio alla batteria. Siamo curiosi di sentirli crescere.
Dopo che i The Q’s lasciano il palco ci vuole un po’ per il soundcheck e alle 22.30 finalmente, tra le urla isteriche delle ragazzine adoranti (l’età media è davvero bassa ma non fatene un punto di disfavore) ecco che entrano i 4 di Manchester ( è li che sono di base anche se esattamente nascono a Wilslow, a meno di 20 Km dalla città degli Smiths).
Capitanati da Matthew Healy, voce e leader del gruppo, The 1975 hanno una bella presenza scenica, lui gigioneggia, gioca al bello e dannato e bello lo è davvero se chi vi scrive è un uomo, non certo una ragazza sognante. Gioca con i colpi di chioma e non perde occasione per coinvolgere il pubblico come quando chiederà una sigaretta proprio ad uno dei fans.
Partono a razzo con “The City” e mescolano generi anche diversi tra loro. C’è perfino del post R&B ma il loro alternative rock e synth pop da il meglio di sé quando si getta alla ricerca del pezzo orecchiabile e loro lo sanno fare egregiamente con brani come “Settle Down” e “Girls”.
Si muovono meno bene in ballate come “Robbers” anche se pochi tra chi ascolta sembra notarlo. Piovono oggetti per il cantante che li raccogli e ringrazia: tra questi un cd e un paio di bandiere tra cui una, italiana e con la scritta The 1975 viene spiegata per bene.
Matthew si compiace nel vedere che a distanza di un anno dal suo primo passaggio romano le cose sono cambiate. “ La scorsa volta ero davanti a 7 persone e guardate ora!” dice con sorriso smagliante.
Inanellano un brano dopo e arriviamo agli sgoccioli della serata senza quasi accorgercene ma due pezzi proprio non potevano mancare, prima di “Chocolate” il vocalist si toglie la t-shirt, seguendo le orme del batterista che l’aveva preceduto, e scatena, se ancora ce ne fosse bisogno, una scarica di flash e telefonini in aria alla ricerca della foto ricordo.
Ci sanno fare e lo dimostrano anche con “Sex”, uno dei loro primi successi che chiude il concerto romano. Un’ ora e cinque minuti di canzoni senza interruzioni possono bastare contando che hanno un solo album all’attivo.
Non ci sono bis e il pubblico, con una bella rappresentanza anglofona immancabile, può sciamare tranquillamente fuori dal locale alla ricerca della via di ritorno su via Casilina.
Una bella serata per un gruppo che prevedibilmente non potrà che accrescere nel tempo la sua popolarità. Gli ingredienti ci sono tutti.
Articolo e gallery fotografica a cura di Alessandro Giglio
THe 1975 live @ BlackOut ROCK Club : la photogallery