Il Concerto del 12 Maggio al Teatro Brancaccio di Roma, in attesa di ripartire in direzione Tokyo, presenta una scaletta che ripercorre tutta la loro carriera, soffermandosi principalmente sulle produzioni tra ’71 e ’79.
In un clima molto intimo, creato dalla estrema vivacità e goliardia della band, la PFM si snoda attraverso i brani più particolari e conosciuti dai fan, con alcuni arrangiamenti nuovi e molto spazio a digressioni musicali imponenti. Il trio storico, giacenze di lusso della formazione originale, composto da Franz Di Cioccio, Franco Mussida e Patrick Djivas raccontano come dei storytellers buona parte della loro carriera, strappando a quasi 70 anni, oltre due ore e mezza di spettacolo. Accompagnati dagli ottimi musicisti di rinforzo nelle persone di Alessandro Scaglione alle tastiere, Alessandro Bonetti al violino/synth e Eugenio Mori alla batteria/percussioni, aprono il concerto con un doppio “omaggio a Sinfield”, già paroliere dei King Crimson che tradusse i testi della band italiana per le versioni straniere, con due pezzi dai primi due album in inglese. Passati ai “brani in italiano”, Mussida e Di Cioccio si alternano al microfono tra un brano e l’altro, raccontando piccoli episodi del loro passato musicale.
Verso metà concerto arriva la dedica all’amico e collega Francesco Di Giacomo, cantante del Banco del Muto Soccorso, importante band romana del panorama prog italiano, con cui suonarono l’ultima volta al ProgExibition tenutosi a Roma nel 2013. “Spero che Demetrio non se la prenda se questa volta è per Francesco…” con queste parole annuncia il brano dedica Maestro della Voce, scritta in ricordo del cantante degli Area, Demetrio Stratos .
Prima del bis finale, c’è anche tempo per un brano tratto dalla loro ultima fatica PFM in classics, album in cui ripropongono alcuni brani famosi di musica classica, riarrangiati in chiave progressive. Per l’occasione e per l’organico sul palco ridotto, propongono una fantastica versione di Romeo e Giulietta di Prokofiev senza sminuirla del sua mastodontica potenza e bellezza.
Il Bis è condito dai due brani più famosi ed attesi della serata. Impressioni di Settembre e Celebration concertando con un pubblico molto divertito e appagato, regalando a loro stessi e al pubblico “5 minuti di disobbedienza musicale”.
Il concerto di ieri ha dimostrato ancora una volta perché questi mostri sacri sono probabilmente la band italiana più importante nel mondo.