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Bud Spencer Blues Explosion, parte il nuovo tour: l'intervista al duo romano

Martedì, 23 Settembre 2014 16:27

l 3 giugno è uscito BSB3, sotto l’etichetta 42 Records, ultimo disco dei Bud Spencer Blues Explosion, duo romano che negli ultimi anni si è affermato anche a livello nazionale. Dal 6 settembre è iniziato il tour promozionale che attraverserà tutta la penisola. La band, cioè Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio, ci ha concesso una breve intervista prima della data del 3 ottobre all’Orion di Ciampino, un concerto che vi racconteremo con un live report.

Siete nati e definiti come una "live band", appellativo confermato dal vostro tour di prova This is Not a Show (tour in cui proponevano alcuni brani in fase embrionale per vedere il riscontro con il pubblico). Ora che siete una band conosciuta a livello nazionale, quanto è cambiato il vostro rapporto con il live? E quanto il live incide sulla scrittura dei vostri lavori?

Adriano: "Il live è al pari della registrazione del disco, cerchiamo di essere onesti e sinceri in entrambe le attività, con l'unica differenza che dal vivo i brani possono assumere più forme e che l'interazione del pubblico contribuirà alle emozioni e all'esecuzione delle canzoni. Su disco fermiamo la versione più fedele e sincera possibile di ciò che siamo, e talvolta il poter rimettere mano ad un brano ci porta a provare soluzioni che non avremmo ipotizzato in sala prove. Quando arrangiamo un brano, proviamo a creare qualcosa che possa funzionare sia su disco sia dal vivo, è una nostra forte esigenza.

Nel vostro ultimo album ritroviamo la vostra matrice blues-south e roots con spolverate hendrixiane, ma il sound risente di nuove influenze che sembrano far parte del vostro futuro musicale. Quanto ha inciso su quest'aspetto la co-produzione con Giacomo Fiorenza?

Cesare: "L'idea di lavorare con un produttore artistico era già maturata da un po' di tempo. Fondamentalmente volevamo dare un suono più uniforme al disco, caratteristica che era venuta meno nei lavori precedenti. Quindi avevamo bisogno di una terza testa che analizzasse la nostra musica e che ci desse direttive dall'esterno. E' stato proprio questo il lavoro di Giacomo: capire il sound, ottimizzare le strutture, livellare suoni e capire come meglio registrare i singoli brani".

Le vostre collaborazioni e progetti personali hanno inciso parecchio nella scrittura dei nuovi brani? E cosa c'è di nuovo nell'ultimo album, a parer vostro, rispetto ai precedenti ?

Adriano: "Personalmente ho intrapreso vie diverse dai Bud per appagare mie esigenze che ho voluto mantenere ben distanti dalla band per non snaturarne lo spirito. Mi piace e trovo molto più sincera l'idea che i Bud abbiano la loro identità solo se insieme, e che la musica che possano produrre sia la migliore solo se generata da una interazione tra me e Cesare".

La scelta di essere un duo è stata una decisione spinta dal tipo di genere che proponete, dal fatto di ispirarsi a precisi artisti o da una comodità personale di tipo compositivo?

Cesare: "E' stato un esperimento andato bene. Eravamo abituati a suonare in band più "complete". Volevamo provare a vedere cosa potesse uscire da una chitarra e una batteria. Il sound poi è la conseguenza di ore ed ore passate a suonare".

In futuro quali generi, influenze e stili pensate di voler sperimentare?

Adriano: "Non saprei, mi piace studiare l'antico e riproporlo in chiave contemporanea nel modo più naturale possibile. Non ho personali voglie di sperimentazione, per me suonare significa studiare le inflessioni musicali che più mi emozionano e imparare a interpretarle con le mie dita creando nuove energie".

Quali artisti avete ascoltato negli ultimi mesi e quali vi sentite di consigliare fortemente?

Cesare: "Uno dei dischi che ho consumato è 'Wise up ghost' di Elvis Costello con i the Roots".

Adriano: "Bombino, 'Nomad'".