La famiglia di Jack ha dato conferma dell’accaduto su Facebook con queste parole:
"It is with great sadness that we, Jack’s family, announce the passing of our beloved Jack: husband, father, granddad, and all round legend. The world of music will be a poorer place without him, but he lives on in his music and forever in our hearts.”
Già nel 2003 a Bruce venne diagnosticato un cancro al fegato, che inizialmente sembrava essere stato debellato grazie a un trapianto di fegato. Tuttavia le sue condizioni di salute sono sempre rimaste precarie.
Jack Bruce diede mostra delle sue capacità fin da giovane, iscrivendosi alla Royal Scottish Academic of Music all’ età di diciassette anni dove affinò le sue doti di compositore e bassista, oltre che di violoncellista.
Dal ’62 entrò a far parte di più gruppi ed a collaborare con nomi decisamente rinomati nell’ ambito musicale, come Alexis Korner e Graham Bond, e fu proprio quando entrò a far parte della band di quest’ultimo che conobbe il percussionista Ginger Baker.
La permanenza di Bruce nella Graham Bond Organization durò pochi anni a causa dell’ostilità che si era instaurata tra lui e Bond, una tensione tanto forte da spingerli a diversi atti di violenza sul palco.
Ma, si sa, non tutti i mali vengono per nuocere, e nel 1966 dalla precedente collaborazione tra Jack Bruce e Ginger Baker nacque un’intesa che, con l’aggiunta del talentuoso chitarrista Eric Clapton, diede vita ad uno dei più influenti gruppi della storia del rock: i Cream.
E non si esagera: in soli 3 anni di attività il gruppo riuscì a pubblicare tre album ed a vendere 15 milioni di dischi, influenzando artisti del calibro di Jimi Hendrix, Queen, Black Sabbath e Van Halen.
Nel ’68, dopo lo scioglimento dei Cream, Bruce si dedicò da solo alla composizione di alcuni album come Songs For a Tailor e Into The Storm.
Numerose furono le collaborazioni con artisti rimasti impressi nella storia della musica: Lou Reed, Frank Zappa, Leslie West, Chris Spedding e Ringo Star.
45 anni dopo, nel Marzo del 2014, Bruce diede vita al suo ultimo album, Silver Rails.
Nell’Aprile dello stesso anno, rilasciò un’intervista al Rolling Stone, dichiarando:
“I quite like to just my life. I’m thrilled to make this album. I put my heart and soul into it, and i’m very pleased with the way it came out.”
Lo stile musicale di Bruce era complesso ma multiforme, lo stile classicista, influenzato dalla sua formazione, riusciva ad adattarsi alla perfezione a generi musicali diversi tra loro, come il Bebop, il Blues, il Jazz ed il Rock.
Le sue opere, molte delle quali di propria composizione, resteranno per sempre nella storia della musica, specialmente in quella del rock.
Il miglior e degno saluto per Jack Bruce, noi preferiamo trasmetterlo con il commento di Roger Waters, bassista dei Pink Floyd, su quest’ultimo:
“Then there’s Jack Bruce, probably the most musically gite bass player who’s ever been.”
Jessica Capraro