Perché avete scelto il nome "The Lies"?
«Semplicemente eravamo giovani e sciocchi (ridono NdR) e il primo nome che ci è venuto in mente è rimasto poi quello ufficiale, non ci andava di cambiarlo. Ci eravamo formati da poco, dovevamo subito fare un concerto e dovevamo quindi scegliere subito un nome. E abbiamo scelto "The Lies".»
Con quali musicisti della scena emergente contemporanea italiana ma anche estera vi piacerebbe collaborare in futuro?
«Ci piacerebbe molto suonare con gli Zu.»
Il disegno della copertina del vostro disco "The First Lie" è molto particolare: potete raccontarci qual è l'idea che c'è dietro?
«Siamo entrati in contatto con questo grafico, Liam Key, che è un grafico australiano. Per caso stavamo guardando i suoi disegni molto psichedelici sul suo sito e abbiamo pensato "se ci facesse lui la copertina del disco, sarebbe bellissimo" e quindi gli abbiamo scritto. Il disegno rappresenta quello che si è immaginato lui mentre ascoltava l'EP.»
Progetti per il futuro?
«Stiamo in fase di rinnovamento, stiamo anche provando con un'altra persona, un tastierista. Stiamo scrivendo pezzi nuovi, infatti momentaneamente non abbiamo nuove date perché ci stiamo concentrando sulla scrittura di questi brani. »
Per scoprire cos'altro è stato detto durante l'intervista ai The Lies, non vi resta che ascoltare il podcast della puntata, una puntata speciale all'insegna della sperimentazione musicale.
Scaletta della puntata:
- Al Di Meola - Misterio
- Opeth - Slither
- Porcupine Tree - Radioactive Toy
- Paul Desmond & Gerry Mulligan - Stardust
Tratte dal disco "The First Lie" dei The Lies:
- Mutation Blues
- Weeping Willow
- Your Eyes
- Would You Hear Me
- Sambatical Experience
Per maggiori info sui The Lies: https://theliesband.bandcamp.com/