Mattia Cigalini:
Perché il sax?
«Perchè è uno strumento che da bambino non mi ha lasciato scampo. Ho iniziato a sette anni, mio padre suonava nella banda. Io avevo un problema, una disfunzione respiratoria, all'età di tre anni e mezzo, quattro. Il pediatra consigliò ai miei genitori un rimedio omeopatico: suonare uno strumento a fiato ad esempio avrebbe potuto essere complementare. Io scelsi il sax, mi sono avvalso del fatto che ci fosse la banda nel mio paese, sono andato a sentire tutti gli strumenti e il sax mi colpì maggiormente. Non ho più capito niente (ride NdR). Non ho mai avuto dubbi su questo strumento.»
"Beyond": potresti parlarci di questo tuo ultimo lavoro?
«Ogni album per me rappresenta una fotografia importante. E' stato un lavoro lungo perchè ci sono delle cover e tirare fuori da "Waka Waka" qualcosa di vagamente jazzistico è stata dura (ride NdR). Infatti poi non ci siamo neanche più posti il problema di fare un disco jazz. "Beyond" non è un disco jazz, il jazz aleggia come concetto, si gioca molto con i timbri e con i suoni. Ha sicuramente sonorità rock. "Beyond" ha un duplice significato. Quello stilistico: è stata una prova per me di scavalcare la staccionata del jazz. Quello personale: il ricordo di mia madre.»
Jacopo Albini:
E tu invece? Perché proprio il sax?
«Sono cresciuto in una famiglia in cui la musica è sempre stata ascoltata, soprattutto la musica americana, il jazz, il fusion. Mio padre ascoltava quella musica e ci sono cresciuto. Ho iniziato a suonare quando avevo nove anni. E' stato un passo obbligato: una volta che senti suonare il sax diventa una malattia, non puoi farne a meno.»
Il Trio Monne: come nasce?
«A me piace fare musica, chiamatela come volete. Chiamatela Trio Monne (ride NdR). E' un progetto di Simone Bellavia che è un bassista elettrico, suona in una band, gli Ossi Duri, che si ispira a Frank Zappa e al prog rock. Chiamo sempre lui a suonare. Ha pensato a questo trio perché è innamorato della musica elettrica degli anni settanta e ottanta che non è ben vista a volte dai puristi del jazz. Si è aggiunto poi il batterista Gaetano Fasano, uno dei migliori in Italia. Io mi sono aggregato perché durante un loro live il sassofonista originale non poteva suonare e da lì è nato tutto. Monne è il soprannome di Simone (ride di nuovo NdR).»
Per sapere cos'altro è successo durante questa puntata di Clinker interamente dedicata al sax, non vi resta che ascoltare il podcast della puntata e scoprire questi due giovani e fantastici musicisti e questo strumento musicale stupendo.
Scaletta della puntata:
- Sonny Rollins Quintet - Alfie's Theme
- Francesco Cafiso - Panta Jazz
- Mattia Cigalini - Nobody Never Like Us
- Mattia Cigalini - Beyond
- Mattia Cigalini - All-Seeing Eye
- Uto Ughi - Capriccio n°1 (Paganini)
- Trio Monne - Rhella
- Jacopo Albini - The Highest Mountain Lake
- Steve Reich - Daniel Variations (IV parte)
- Freddie Hubbard - Red Clay
Per maggiori info sugli artisti:
- Mattia Cigalini: http://www.mattiacigalini.com/ e https://www.facebook.com/mattiacigalini/timeline
- Jacopo Albini: https://www.facebook.com/TrioMONNE?fref=ts