Federico Aldrovandi è stato ucciso dalla polizia il 25 Settembre del 2005, dopo un sanguinoso ed efferato pestaggio, mentre tornava a casa da un concerto tenutasi a Bologna. Gli amici lo avevano lasciato a pochi passi da casa, che lui infatti ha percorso a piedi. La famiglia ha saputo solo la mattina seguente che il figlio era morto.
L'oltraggio e i depistaggi sono stati immediati: gli agenti si sono difesi dicendo che Federico era morto a causa di una isteria dovuta a droghe ed alcool assunti, dalla quale loro lo avrebbero solamente calmato.
Il muro di omertà, silenzio e di solitudine attorno alla famiglia si è rotto anche grazie all'apertura di un blog, portale che ha permesso di fare controinformazione e di sensibilizzare la cittadinanza.
La Cassazione ha condannato definitivamente Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri come autori della vicenda per eccesso colposo in omicidio colposo a 3 anni e 6 mesi. I poliziotti hanno però beneficiato dell'indulto varato nel 2006 da una maggioranza trasversale di centrosinistra e Forza Italia. Dopo una sospensione obbligata dal servizio, oggi i poliziotti sono tornati a lavorare come se nulla fosse successo.
Per parlare di tutto ciò e della seconda causa che la famiglia Aldrovandi sta intentando contro altri agenti che hanno depistato le indagini, abbiamo intervistato Lino Aldrovandi, papà di Federico.
Lo ringraziamo fin da ora per le lettere che ci ha regalato.
Buon (ri)ascolto!