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Musica

I migliori dischi italiani del 2016

Domenica, 11 Dicembre 2016 15:07

Il 2016 è stato un anno pieno di lieti ritorni e di sorprese: un anno davvero pieno di musica dall'inizio alla fine. Abbiamo selezionato quelli che secondo noi sono i dieci migliori dischi italiani pubblicati nel corso di questo ricco anno

NICCOLO' FABI - UNA SOMMA DI PICCOLE COSE

Universal | cantautorato, pop, folk

Niccolò torna dopo quattro anni con un album che è frutto di raccoglimento intenso dopo un dolore che non si può spiegare. Fabi si mette a nudo, con le fragilità e le consapevolezze portate dal tempo. Quello che ne esce è stupefacente: liriche profonde, metrica liscia e arrangiamenti morbidi. Cantato con un filo di voce, 'abbiamo perso la voglia di aiutarci'. Un ottimo lavoro, un lavoro umano.
Mood: that's the things about pain


ZEN CIRCUS - LA TERZA GUERRA MONDIALE

La Tempesta | punk, alt-rock

Combattivi, provocatori, sinceri: gli Zen Circus tornano con un nuovo disco, dura denuncia del periodo storico tormentato che stiamo vivendo, della deriva di alcuni comportamenti sociali. Apocalittico ma fin troppo lucido e veritiero, "La terza guerra mondiale" è un'esplosione di punk rock con accenni new wave, carica di rabbia. Un ritorno più che lieto quello della band pisana, brutale, acido, necessario. Una scossa elettrica del panorama musicale italiano del 2016.
Mood: rivoluzione


AFTERHOURS - FOLFIRI O FOLFOX

Universal | alt-rock, songwriting

“Folfiri o Folfox” sono i nomi di due cicli chemioterapici che non a caso sono stati scelti come titolo dell'undicesimo album di Afterhours. Un disco atteso che vede Agnelli alle prese con contenuti forti e dolorosi, come la malattia e la morte del padre. “La vita fa sì che alcuni cicli si chiudano e che improvvisamente ne inizino degli altri” questo è il messaggio chiave veicolato dall’intero album. La disperazione e lo sconforto non escludono momenti di gioia e di rinascita. I testi descrivono stati d’animo in maniera così approfondita che è quasi impossibile non essere trasportati dalle melodie e immedesimarsi in quelle storie di vita.
Mood: ripartire


SOVIET SOVIET - ENDLESS

Black Candy Records / Felte Records | Post punk, New Wave

Post punk is not dead. E i Soviet Soviet, estremamente apprezzati anche oltreoceano, ce lo dimostrano egregiamente con questo godibilissimo album composto da nove tracce. È un lavoro più raffinato dei precedenti e caratterizzato da una parte melodica, definita “pop” dalla band pesarese, decisamente più matura e complessa. Tuttavia, non per questo i fan del genere rimarranno scontenti: dalle potenti linee di basso al tipico cantato monotono la vena new wave è sempre orgogliosamente presente.
Mood: nostalgico


VERDENA & IOSONOUNCANE - SPLIT EP

Universal | rock, psichedelico

Cos’è uno Split? Un album o EP contenenti brani eseguiti solitamente da due gruppi musicali o artisti. Nei casi migliori l’uno suona l’altro. Nei casi eccellenti, come è questo, si perde la cognizione di chi sia l’uno e chi sia l’altro e si ascoltano brani che sembrano usciti da una terza superband che ha il meglio di entrambe ed i brani, già bellissimi prima, diventano spose meravigliose nel giorno del proprio matrimonio. Con l’arte.
Mood: rive lontane (forse su altri pianeti)


COSMO - L'ULTIMA FESTA

42 Records | Elettropop, psych pop

La malinconia si mischia alla gioia di vivere passando per un punto di rottura poco percepibile, come il limite tra l'indie e il pop condito da abbondante elettronica. "Le voci" è una pop ballad orecchiabilissima che si trasforma in un pezzo elettro-indie. Questo stesso dualismo lo ritroviamo nei testi dove si racconta della tranquillità della provincia mischiata all'effervescenza della città. Coinvolgente.
Mood: imitation of freedom


EN?GMA - INDACO

Autoproduzione | rap, hip-hop

Un tocco di originalità nella scena rap Italiana. Il nuovo disco di En?gma "Indaco" mescola alla perfezione una nuova sperimentazione musicale dell' Hip Hop con la cultura New Age ed il culto esoterico. La ricerca di beats dal carattere "mistico" e nettamente crudo si fonde con il tema profondo della sottile linea che c'è tra la Vita e la Morte. Un album che spicca sicuramente tra le nuove uscite di quest'anno e regala una fresca ventata di modernità nell'Underground italiano.
Mood: esoterico


FRANCESCO MOTTA – LA FINE DEI VENT’ANNI

Woodworm | alt-pop, alt-rock

Fragile, ruvido, crudo. Duro. Blu. Motta ha riassunto e intrappolato le paure e le consapevolezze dei quasi trentenni in dieci tracce che rischiano di diventare un inno generazionale. La fine dei vent’anni è un diario comune, il punto che siamo costretti a mettere finita la decade capeggiata dal numero due. Ma non è solo la lirica ad essere curata: la produzione è di Sinigallia e le collaborazioni sono con BSBE, Pan del Diavolo e Giorgio Canali. Rischia davvero di essere uno dei migliori lavori nostrani del 2016.
Mood: writing a diary


I CANI - AURORA

42 Records | electro-pop, songwriter

L'atteso terzo album de I Cani si chiama "Aurora". Aurora, "aurea hora": ora di color oro. viene quasi naturale andare a grattare l'etimologia di questo nome che già riesce a spianare la strada verso un viaggio alchemico e spaziale. Il pezzo forte si riconferma la lirica, che supportata da interessanti intrecci elettropop, esce dai vorticosi microcosmi che ispiravano Niccolò Contessa nei precedenti lavori per approdare a qualcosa di più sofisticato e meno adolescenziale. L'immersione nella realtà sintetica e velatamente rassegnata che si concretizza in "Aurora", lascia comprendere come in questa ultima fatica venga meno il senso di ristrettezza espressiva, e come l'estro da sempre dimostrato si unisca ad una maggiore ricerca e ad una guadagnata consapevolezza dei propri mezzi compositivi.
Mood: cosmico


FUZZ ORCHESTRA - UCCIDETELI TUTTI! DIO RICONOSCERÀ I SUOI

Woodworm | avant-rock, soundtrack

Avete presente quel luogo comune in cui si sottolinea che gli artisti italiani contemporanei non suonano mai bene come quelli stranieri? Ecco, prendete "uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi" ed alzate il volume. Se il primo pensiero che vi viene in mente è: cazzo, questi tizi dentro hanno talento e una fottutissima rabbia, allora siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Qui il dramma sociale che stiamo vivendo non viene messo sotto forma di prosetta e suonato da un qualsiasi hipster con una chitarretta acustica, qui ti viene voglia di spaccarla la chitarra e di fare una rivoluzione devastando tutto ciò che c'è di sbagliato, senza alcuna razionalità.
Mood: vendicativo

 

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