Mentre il Monk lentamente si riempiva per il primo live di Gazzelle, il salotto gremito di gente a cena, si incuriosiva del via vai di persone intorno al palco. Sono ormai le 22 passate quando il silenzio si rompe con la proiezione del nuovo videoclip di Unminutodisilenzio, le immagini di "Felicità" scorrono sul maxischermo e anticipano la nuova indole del progetto di Federico Petitto, nostra vecchia conoscenza grazie a In The Grove.
Si, so che parlare di nuova indole è sempre un azzardo, ma nel corso del live si nota anche una rivisitazione dei brani più conosciuti del vecchio album, "Ieri".
Non è di certo un concerto facilmente interpretabile e soprattutto raccontabile, evinco subito dall'alternanza delle prime quattro canzoni che unminutosilenzio si muove tra i generi non solo di traccia in traccia, ma anche all'interno della traccia stessa. La prosa invece ricopre un ruolo fondamentale nella stesura delle canzoni, è ricercata e credo sia la parte trainante degli stimoli creativi dell'artista. I testi di tutte le canzoni sono chiari e mirano a un messaggio che spesso sacrifica il ritornello e l'orecchiabilità ( in contrasto solamente "Felicità" ).
Interessante anche il momento in cui Federico Petitto rimane solo sul palco prima con Matteo Rotondi e poi con Umberto Andreacchio di "I presidenti a tempo perso".
Il ritorno della band sul palco regala un altro cambio al concerto con dei singoli inediti che verranno probabilmente presentati nel nuovo cd, come " Voltando un'altra pagina", che con animo rock e un fascino decadente raccontano storie di tutti i giorni. Il concerto si sta per chiudere, ma alla richiesta di bis il gruppo fa un tributo a Lucio Dalla con "Canzone" e ripropone "Felicità". Dopo un'ora abbondante di concerto mi ritrovo per la prima volta senza un giudizio univoco, mi sembra di aver visto tante cose diverse, seppur stupito da alcune intuizioni artistiche, credo che per la realizzazione del nuovo album Unminutodisilenzio debba scegliere realemente quale strada percorrere, e su quella continuare a spingere.
Di Alessio Valeri.
