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Musica

I Migliori Album del 2016 : Settembre

Lunedì, 03 Ottobre 2016 12:15

Abbiamo ascoltato e recensito i migliori dischi usciti nel mese di Settembre.

Bon Iver - 22, a million

Jagjaguwar |folktronica, songwriting

L'attesissimo album di Bon Iver é sperimentazione, condita dalla sua riconoscibilissima voce. Le tracce diventano più morbide, con ispirazioni elettro-soul di gusto estremo. Anche i caratteri che le intitolano acquisiscono forma diversa, come contenitori plasmabili. C'è meno Wisconsin, ma lo si assapora ancora, mischiato a nazioni più calde. Orecchiabilissima '8, circle', sperimentazione pura '22 (over soon)' . Testa, cuore e pancia tuttinsieme. Applausi.
Mood : thoughts


Angel Olsen- My Woman

Jagjaguwar | alt-rock, songwriting

È un paesaggio bucolico quello in cui Angel Olsen ci accompagna attraverso l'ascolto del suo ultimo album, un insieme di colori e sensazioni tenui, autunnali. Suoni minimalisti, vintage, danno un certo tono di leggerezza all'intero lavoro, ma il suo modo di cantare sofferto ed a tratti spezzato tradisce una drammaticità che sembra essere sempre dietro l'angolo. Dieci tracce vincenti, tra le quali alcune perle (Pops e Shut Up Kiss Me su tutte) che la rendono ufficiosamente l'erede di Cat Power come reginetta del circuito indie-rock-folk al femminile.
Mood : Sofa-Wine

 


Nick Cave - Skeleton Tree

Bad Seed Ltd. | Alternative-rock

Questo album è il tentativo di un artista di elaborare la morte del figlio, di cercare una strada attraverso l’oscurità trasformando il dolore in musica. Il risultato è un album sublime ma spettrale, con canzoni dai toni disperati come “Jesus Alone” o come “I need you”, capace di strapparti il cuore.
Mood – spettrale


Devendra Banhart - Ape In A Pink Marble

Fiction | Alternative Folk

Lo splendido storytelling sintetico-acustico di Devendra Banhart sospende la realtà che ti circonda e ti immerge un piede alla volta nel tuo inconscio. Le ispirazioni retrò sono come sempre piazzate con buon gusto dietro l'angolo, stabiliscono subito una connessione con Mala, suo altro eccellente lavoro del 2013, con un sentore più leggero, etereo, che non fa altro che confermare la profondità e l'intelligenza di questo eclettico musicista.
Mood: Accogliente


WOVENHAND – STAR TREATMENT

Glitterhouse | Alternative Dark Country

Posa da cowboy vissuto e l’immagine di una tenda indiana sulla schiena. Contraddizioni solo apparenti di chi sa però bene da che parte stare. I fantasmi non hanno smesso di perseguitare l’anima errante di David Eugene Edwards, che d’altro canto non demorde dal sedurli ed esorcizzarli allo stesso tempo. Alla ricerca di un sud segreto che forse è solo un luogo della mente. Brividi e sudore.
Mood: Polveroso


NICOLAS JAAR – Sirens

Other People | elettronica

Può l’elettronica essere politica? Nicolas Jaar quest’idea ce l’ha da tempo, nei 7 pezzi di Sirens la rafforza nel post-punk, sostituendo la componente depressa con la risolutezza dell’elettronica, la scrive sulla copertina del disco (“Ya dijimos No, pero el Si esta en todo”). Eclettico, ambiziosamente sperimentale, contro il sistema (uno a scelta tra i molteplici livelli di lettura della nostra era contemporanea).
Mood: Phylosophic talk


KING CREOSOTE - Astronaut Meets Appleman

Domino Recording Company | new-folk

Kenny Anderson è senza dubbio un uomo innamorato. Della sua Scozia, dell’arte come pratica e non come forma, dell’essenza terrena delle cose, che associa con una libertà espressiva estrema, nel più onesto, cinico e irriverente dei linguaggi steso su arrangiamenti folk tra lirica ed elettronica. Un Joan Miró del celtic-folk. Sparatevelo in balcone stasera con una sigaretta.
Mood: Skywalker


James Vincent McMorrow - We Move

Vagrant Records | indie-folk

James Vincent McMorrow, nel suo terzo lavoro in studio, sceglie di cavalcare l’onda del neo-soul: synth, piano elettrico e beat semplici ma ricercati creano un tappeto musicale sopra il quale s’innalza, eterea e melodiosa, la voce del cantautore di Dublino. Sofisticato e potente, “we move” suggella la maturità artistica di McMorrow e si inserisce perfettamente nella realtà musicale contemporanea.
Mood: Intimista


Van Morrison - Keep Me Singing

Vagrant Records | Blues/White-soul/Folk

36esimo album; 2 parole per descrivere un Monumento. Van Morrison con questo Keep Me Singing ci regala l’ennesima delizia per una carriera che non conosce sosta. Dopo 4 anni ritorna, nelle cuffie e non solo di tutti gli amanti della buona musica, con un album in pieno stile Van Morrison. La sua voce ci trasporta in un viaggio gradevole e delicato: da “Every Time I See a River”, passando per “Look Beyond the Hill” e finendo a “Share Your Love With Me” (già resa famosa da Aretha Franklin nel 1970), il nostro ci regala 13 brani ricchi di atmosfera e malinconia.
Mood: Feel Good Melancholia


Jamie T - Tricks

Virgin Records | Indie rock

Il quarto disco di Jamie T suona come una sabato sera festoso a spasso tra un locale e l'altro con i sorrisi delle ragazze intrappolati nella retina. Suona anche come il fischio sordo nelle orecchie del giorno dopo e la sigaretta fumata lentamente in finestra. Un disco che accomuna le sensazioni giovanili, con tracce tanto diverse da apparire slegato, quasi una colonna sonora. Forse poco coerente, ma riuscitissimo.

Mood: pensées de jeunesse

 

recensioni di: Giulia Caputo, Dario Baldazzi, Eugenio Zazzara, Umberto Andreacchio, Claudia Colantonio, Riccardo Cristofani, Giulia Lupi, Nicola Siesti

I MIGLIORI ALBUM DEL 2016 

GENNAIO   FEBBRAIO   MARZO   APRILE   MAGGIO  GIUGNO  LUGLIO   AGOSTO  SETTEMBRE   OTTOBRE NOVEMBRE   DICEMBRE